Il Tempio
Il Tempio
Testimonianza archeologica particolarmente significativa di questa nuova fase romana è la costruzione di un edificio religioso sul ciglio ovest del pianoro di Taureana, la cui tipologia è un unicum nel contesto architettonico-religioso della Calabria antica. La sua costruzione comportò una modifica del precedente abitato brettio, come testimoniato, tra l’altro, dall’obliterazione della canaletta quadrangolare con i bolli, messa in luce un paio di metri ad ovest del tempio.
L’edificio sacro orientato a nord-est, s’inquadra tipologicamente tra i templi su podio di tipo etrusco-italico: l’alto podio quadrangolare (m 21 di lunghezza e m 8 di larghezza), impiantato su una fondazione alta m 2,25, impostata a sua volta sul banco di roccia naturale, era realizzato in opus caementicium. Un paramento in mattoni rivestiva parzialmente l’elevato, su un paio di laterizi è ancora leggibile il negativo del bollo (C) Numitori, già noto a Palmi poiché impresso su alcuni mattoni rinvenuti fortuitamente nel secolo passato nell’area di Taureana.
L’accesso costituito da una scalinata, oggi non più conservata, era situato verosimilmente sul lato breve nord. Una struttura porticata, di cui si conservano i muretti a livello di fondazione, lo circondava su tre lati secondo un impianto edilizio consueto per l’architettura religiosa del tempo.
Dell’elevato superiore non si è conservato nulla, labili tracce di resti murari sono visibili sul piano orizzontale secondo un doppio orientamento E-W e S-N, ma è difficile dire se si riferiscano ad una partizione interna o ad un altare. Secondo testimonianze verbali non più verificabili, sul piano di calpestio orizzontale sarebbero state viste impronte circolari in malta relative, con molta probabilità, al colonnato.
La scelta di erigerlo nel punto più visibile del pianoro, dalle pareti a strapiombo sulla costa, non fu casuale: il tempio, a ridosso del ciglio nord, quasi isolato o comunque emergente dal resto del contesto abitativo, sarebbe stato immediatamente visibile a chiunque navigasse da settentrione.
Il completamento degli scavi archeologici nell’area dell’edifico sacro permetterà di approfondirne lo studio tipologico e di darne una datazione più precisa, consentendo, forse, di proporre anche una possibile identificazione della divinità cui era dedicato.
Ultimo aggiornamento
8 Gennaio 2024, 13:09